Lucca Comics & Games

Lucca Comics & Games

Di meraviglie parlai in uno dei più recenti manoscritti. Mai immaginavo che nuovo significato questa parola assumesse a questi occhi miei che ancor rifulgono.

Cosplayer a Lucca Comics and GamesQuarantanove anni or sono che a Lucca si celebra un modo di comunicare inesistente al tempo in cui vissi. Voi contemporanei lo chiamate Fumetto, in lingua d’Albione (tanto in voga in codesta epoca) si appella Comics.

Negli anni, a questo strano mezzo di espressione, altri si sono aggiunti per rendere più ricca e piena la festa di Lucca:

  • giochi di legno e carta (giochi di ruolo e da tavolo sono enigmaticamente appellati),
  • marionette in ferro costruite e in altre impossibili materie (action figure o modellini i loro arcani nomi),
  • quadri con figure cangianti in movimento, da ragazzini manovrate per magia (sono nomati videogiochi),
  • figure disegnate che si muovono su immensi teloni bianchi come fossero vive e parlano anche, sì come umani esseri insieme a loro epigoni mostruosi (cinema e cinema di animazione sono i nomi scelti a indicare tali stregonesche invenzioni),
  • uomini e donne abbigliati con capi di vestiario dalle strane e improbabili fogge, con sembianti di mostri o dall’Ade venute creature (cosplayer mi dicono vadan chiamati).

Lo evento viene appellato Lucca Comics & Games e in quattro dì si compie, dal 30 ottobre al 2 novembre.Folla a Lucca Comics and Games

Meraviglia e stupore, seguiti da terrore e confusione furono le prime emozioni che rimescolarono l’animo mio: un esercito quale mai avevo visto abbattersi contro le mura di Lucca, era arrivato da un giorno all’altro ad assediare la città.

Ma senza armi e velleità di pugna era questa massa di umani, un’armata senza vessilli, pacifica e gioiosa che presto cancellò ogni malinconia dall’animo mio e scoprir mi fece un universo di meraviglie e colori che il mio cor pervade ancora.

Così scoprii che codesti fumetti, film e giochi a narrar furon preposti dai creatori loro e anche le gesta di personaggi vicini a lo tempo mio e a tempi più lontani.

Ma lo futuro essi anche vaticinano e come lo descrivono… parmi che lo viaggio mio di quattro secoli, solo una passeggiata fosse a confronto di questi salti ne lo cosmo infinito o nelle fosse oceaniche o financo negli orridi dello encefalo.

Lucca CosplayMai sarei spintomi a immaginare, ai tempi in cui ero fra i viventi, un tal pazzesco evento e, se anche immaginato lo avessi, di diabolica perfidia lo avrei tacciato.

Oggidì che con l’occhi miei però lo guardo, parmi che nessun diavolo mai avrebbe di organizzar tal cosa l’ardire e il valore.

Qualche angelo è possibile, ma l’umano spirito è sicuramente.

Archivio di Stato Lucca

Questa scoperta ha risollevato lo spirito mio e dato nuova lena allo mio intento…

Assolvere a la missione da me medesimo assegnatami, introdurre le Signorie Vostre addentro a la storia di Lucca e de le famiglie che grande la fecero, si rivelò, per un instante invero lunghissimo, impresa assai ardua.

I carteggi sui quali, secondo usi e consuetudini scolpiti nello tempo, leggevansi storie e accadimenti fedelmente riportati da artisti amanuensi, non dimorano più, come d’abitudine, nelle residenze de le grandi famiglie patrizie.

 

I preziosi scritti riportanti la memoria di secoli, ivi compresi quelli appartenuti a la mia famiglia, fanno oggidì bella mostra di sé in un palazzo Guidiccioni che appartenne alla famiglia Guidiccioni, sito nella piazza omonima. L’edificio ospita ciò che, nel tempo de la Italia unita in unica Repubblica, prende lo nome di Archivio di Stato.

In tale luogo è serbata la memoria che sarà dei posteri.

Storia delle famiglie lucchesiQuesta scoperta ha risollevato lo spirito mio e dato nuova lena allo mio intento: or dispongo di una fonte di sapere e di memoria senza eguali.

Mi sia lecito allor, manifestar gratitudine ai messeri e alle dame preposti a gestir codesto tempio laico de lo Sapere e de la Memoria.
Addentrandomi in sì ben tenute e ordinate stanze, respiro la dedizione e l’amor perfino, che li responsabili donano alla mansione loro.

L’emozione allor si desta in me e l’ammirazione.

In cor mio il desiderio e la speranza sbocciano come rose ne lo mese di maggio:

la speranza di sufficienti risorse destinate a lo Archivio e a similari opere de lo umano ingegno;

il desiderio di principiare lo viaggio nostro alla scoperta delle infinite meraviglie della mia Lucca.

Orsù dunque, andiamo.

Famiglia Bernardini - Bernardino

Ancora oggi è Lucca, la mia città, a farmi spalancare di meraviglia gli occhi.

A lungo fui assente dalla mia patria natia. Non la volontà, mi spinse, oh no, fu la natura o la Divina Provvidenza a decidere che lo mio percorso su codesto mondo era giunto al lo termine suo.

Trapassai, dunque e per quasi 400 dei vostri anni, rimasi nel mondo di là. Tosto torno or ora, in guisa di spettro… come dite oggidì? virtuale, sì.

Non posseggo conoscenza bastante a dire come lo inconsueto incidente che di tornar mi permise, avvenne. Non me ne farò un cruccio, però, tutt’altro. Or che allo mondo son nuovamente, seppur in tale incorporea forma, da codesta esperienza voglio cavar conoscenza.

Molto cambiata è la mia Lucca, dal tempo in cui vivevo. Per fare un esempio, sulle strade circolavano carrozze e cavalli, non strani mostri di metallo che si muovono più veloci de li uccelli e puzzano più delle stalle. Ma ciò che in maggior guisa mi sorprende è quanto vasta e popolosa è divenuta la mia città senza perdere, ma anzi acquistandone, fulgida bellezza.

Oh, ma che impudente. Preso dall’emozione del ritorno, mancai alle più elementari norme della buona creanza; chiedo venia umilmente e vado a presentarmi.

Rispondo al nome di Bernardino, appartenente alla famiglia dei Bernardini, nobile casata della Repubblica di Lucca. Nacqui da Martino e il mio titolo è Conte e, pur essendo a conoscenza della irrilevanza che attribuite ai titoli nobiliari oggidì, io ci tengo al mio, perché me lo guadagnai.

Nacqui a Lucca nello Anno del Signore 1569 ed ebbi una vita ricca di successi e privilegi, ma anche di oneri e gravose responsabilità.

Fui ambasciatore per la Repubblica di Lucca presso la corte dei Doria, a Genova; poi alla corte del duca di Savoia e alla corte del duca di Parma; presso il Granduca di Toscana e a Napoli.
Fui ambasciatore ordinario a Madrid presso il re cattolico, poi a Roma presso la Santa Sede. Ebbi l’onore di conoscere due papi durante il mio servizio.

Ne ho viste di magnificenze durante i miei viaggi, alle quali non potreste credere; ma anc’ora, a distanza di 400 anni, è la mia città a farmi spalancare di meraviglia gli occhi.

Lo lascito mio, visibile anche oggidì e meravigliosamente preservato dai miei eredi, che tutt’ora lo abitano, è la villa che feci edificare nel 1615 come residenza di campagna per ivi riposar le membra tra un viaggio e un incarico politico. Villa Bernardini è sita nella località appellata Vicopelago e, devo immodestamente riconoscere, è un gran bel lascito a li posteri che hanno la fortuna di ammirarla.

Col loro permesso, sarò cicerone e guida delle loro signorie per trasmetter loro conoscenza e, se ne sarò capace, lo stesso entusiasmo che io provo dinanzi a cotanta imperitura bellezza.
Mi seguano alla scoperta della città che nel loro cuore, a meno che non sia di pietra, rimarrà per sempre.