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Note a nozze, la melodia del tuo matrimonio

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Intervista Note a Nozze

La musica è l’elemento impalpabile, ma imprescindibile di ogni matrimonio. È importante che sposi e invitati si sentano a loro agio, possano ascoltare note piacevoli pur potendo conversare normalmente.

Federica e Sergio, i due musicisti che formano il marchio Note a Nozze, ascoltano le esigenze degli sposi e contribuiscono con la loro musica alla riuscita del matrimonio perfetto,

Villa Bernardini ve li presenta in questa intervista.

Logo Note a Nozze

Ci troviamo in una location un po’ insolita: siamo a Livorno a incontrare due musicisti, Sergio e Federica, nella loro abitazione

Federica: Nella nostra abitazione perché questa è la nostra idea di accompagnamento musicale per gli sposi o, comunque, per gli eventi in genere.
A noi piace che le persone interessate che si vogliono avvicinare a questo tipo di accompagnamento e di scelta, principalmente ci conoscano e ci ascoltino. Da lì poi nasce un’interazione con ogni singola coppia di sposi da cui, in modo naturale, ma anche guidato, se gli sposi non hanno un’idea specifica, scaturisce poi l’accompagnamento perfetto per la loro cerimonia, il loro ricevimento, il loro evento in genere.

Quanto è importante la musica dal vivo a un evento?

Federica: Secondo noi è fondamentale, non potremmo immaginare un evento senza l’accompagnamento della musica. La musica, anche se non è al centro dell’attenzione, perché poi il centro dell’attenzione deve essere sicuramente sulla coppia, sugli sposi, sulla cerimonia, però la musica rifinisce, trasforma la realtà, la rende speciale per cui è veramente indispensabile, secondo noi, in una giornata importante.

La vostra formazione si chiama Note a Nozze e vi si può contattare attraverso il sito Noteanozze.it. Parlando di matrimoni, per la vostra esperienza, qual è il momento in cui non dovrebbe mancare la musica dal vivo?

Sergio: certamente durante il rito, che sia simbolico o in chiesa, quella è una cornice importantissima. Durante il cocktail, poi. Noi in genere sconsigliamo la musica nostra, del trio o quartetto d’archi e altre formazioni, durante il pranzo o la cena, perché abbiamo visto, per la nostra esperienza di anni, che spesso disturbiamo.
Se poi è in locali piccoli, allora è bene che le persone, gli invitati, parlino e non si disturbi con la nostra musica un po’ troppo alta, invasiva… quindi sicuramente rito e cocktail.

Intervista al gruppo Note e Nozze

Quali sono le cose di cui una coppia di sposi deve tener di conto quando richiede un esibizione dal vivo?

Federica: deve tener conto di un sacco di cose. Principalmente deve avere chiara l’idea di quello che deve venire fuori dalla cerimonia e dal ricevimento; deve tener conto della location nella quale si svolge, dello spazio; deve tener conto del budget, perché sicuramente avere delle persone che suonano implica anche uno sforzo economico maggiore di quanto sarebbe nel farne a meno, e deve tener conto anche del repertorio che intende far eseguire e far ascoltare in quella giornata. È proprio per questo che è importante la conoscenza, perché spesso arrivano delle coppie che hanno in mente delle canzoni di musica leggera o avevano in mente di farci trascrivere brani particolari e farli eseguire, magari a un’arpa e a un violino, cosa impossibile o comunque una formazione che non renderebbe al meglio.
Per cui l’idea del repertorio che gli sposi hanno in testa è fondamentale nella scelta, è essenziale.

Quindi chiaramente voi, nella vostra abitazione, fate sentire, consigliate…

Sergio: consigliamo intanto con violino, organo e tastiera così che si possono rendere conto delle sonorità e, come sempre diciamo a tutti, “voi entrate qui, vi prendiamo per mano, vi facciamo ascoltare tutto e poi dovete uscire senza avere l’obbligo di prendere noi. Pensate a tutto quello che vi abbiamo fatto ascoltare e poi decidete piano piano“.

Federica: anche perché tante persone che vogliono gli strumenti ad arco, in realtà non li hanno mai ascoltati dal vivo, per cui spesso è la prima volta che vedono un violino da vicino e l’impatto è diverso da ascoltarlo a pochi metri di distanza oppure vedere un video su YouTube, quindi nel bene o nel male occorre che questo impatto, questo confronto ci sia.

Suonare in spazi aperti e luoghi chiusi: quali sono quelli che prediligete e quali sono quelli in cui trovate un po’ di difficoltà?

Federica: la musica classica da sempre è nata per essere eseguita in luoghi chiusi, è nata nelle chiese. La musica barocca, rinascimentale aveva questa cornice o nei grandi salotti aristocratici, per cui diciamo che l’ambiente chiuso permette di apprezzare totalmente le sfumature interpretative che, per esempio, una formazione come un quartetto d’archi si può permettere; sono davvero tante. Così tante che poi l’ascoltatore ne perde la maggior parte forse, però diciamo che l’ambiente chiuso aiuta molto all’ascolto più completo possibile dell’esecuzione.
È vero anche che nei grandi spazi aperti, come può essere il giardino di una villa o cose simili, la cornice di un ensemble classico è veramente suggestiva e per l’esperienza che abbiamo durante i cocktail e gli aperitivi, è sempre molto bello che gli ospiti arrivino e ci trovino lì a suonare. È anche un modo per accogliere le persone in un momento in cui magari gli sposi non ci sono. Diciamo che l’esterno è più difficile…

Sergio: comunque, se si perde un po’ di qualità del suono, la sonorità, si cerca sempre poi di farci mettere in postazioni leggermente coperte, come una parte alle spalle. Per esempio a Villa Bernardini è successo diverse volte l’anno scorso e questo cambia molto che essere in un prato, isolati completamente.

Se non sbaglio eravate sotto il loggiato…

Sergio: esatto, un’acustica strepitosa.

Gruppo musicale Note a Nozze

Quindi un ambiente, una cornice particolare che vi ha anche facilitato in questo senso. Quanto tempo prima è opportuno contattarvi e quindi scegliere i brani e venire a conoscervi?

Sergio: per quanto riguarda i matrimoni da maggio a settembre è bene chiamarci a gennaio-febbraio, perché poi il rischio di trovarci occupati è alto. Si tratta di matrimoni di venerdì, sabato e domenica.
Invece gli altri mesi per assurdo ci potete chiamare anche una settimana prima e trovarci liberi.

Parlateci di voi, qual è stato il vostro percorso lavorativo? Da quanto tempo fate questo lavoro?

Federica: da sempre, perché io avevo 7 anni quando ho cominciato e anche lui 7 anni, quindi una vita dedicata. Abbiamo studiato tanto, abbiamo fatto il conservatorio, lui a Livorno, io in parte a Genova e in parte a Livorno e poi abbiamo fatto la carriera di professionisti classici all’interno delle orchestre italiane.

E la musica vi ha fatto incontrare…

Federica: sì

Sergio: sì

Secondo voi c’è improvvisazione nella vostra professione?

Sergio: assolutamente no. Venendo da un mondo classico e non da un mondo jazz, dove è più semplice improvvisare, noi tutto quello che suoniamo è stabilito a tavolino.
Noi leggiamo spartiti classici, quindi tutto quello che suoniamo lo abbiamo davanti con le note e poi è bene, anche quando vengono gli sposi a trovarci, che noi scriviamo tutto. Tutto deve essere stabilito, i pezzi per i vari momenti della messa… ecco, tutto deve essere stabilito insieme.

Quindi mi viene da dire che una vostra caratteristica è sicuramente la precisione, la professionalità. Aggiungete voi qualcos’altro che vi ritrae

Federica: tutto rientra nella cura di ogni singola coppia, di ogni singolo evento.
Lo spazio per l’improvvisazione non c’è in questo senso, c’è spazio per l’interazione, quello tanto, perché si ha dal primo momento di conoscenza degli sposi. Capire, anche prima che loro lo abbiano chiaro, dove vogliono arrivare per condurli in modo più preciso e veloce nell’ambito dell’esecuzione stessa. In un ricevimento capita che abbiamo un repertorio molto vasto, che abbiamo concordato con gli sposi non in maniera così precisa e, a seconda della risposta degli invitati, prediligiamo un tipo di repertorio piuttosto che un altro, a seconda della gente che c’è quel giorno ad ascoltarci, a seconda di quello che mostra di apprezzare.
Per cui la cura delle persone penso che sia fondamentale.

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