Famiglia Bernardini - Bernardino

Ancora oggi è Lucca, la mia città, a farmi spalancare di meraviglia gli occhi.

A lungo fui assente dalla mia patria natia. Non la volontà, mi spinse, oh no, fu la natura o la Divina Provvidenza a decidere che lo mio percorso su codesto mondo era giunto al lo termine suo.

Trapassai, dunque e per quasi 400 dei vostri anni, rimasi nel mondo di là. Tosto torno or ora, in guisa di spettro… come dite oggidì? virtuale, sì.

Non posseggo conoscenza bastante a dire come lo inconsueto incidente che di tornar mi permise, avvenne. Non me ne farò un cruccio, però, tutt’altro. Or che allo mondo son nuovamente, seppur in tale incorporea forma, da codesta esperienza voglio cavar conoscenza.

Molto cambiata è la mia Lucca, dal tempo in cui vivevo. Per fare un esempio, sulle strade circolavano carrozze e cavalli, non strani mostri di metallo che si muovono più veloci de li uccelli e puzzano più delle stalle. Ma ciò che in maggior guisa mi sorprende è quanto vasta e popolosa è divenuta la mia città senza perdere, ma anzi acquistandone, fulgida bellezza.

Oh, ma che impudente. Preso dall’emozione del ritorno, mancai alle più elementari norme della buona creanza; chiedo venia umilmente e vado a presentarmi.

Rispondo al nome di Bernardino, appartenente alla famiglia dei Bernardini, nobile casata della Repubblica di Lucca. Nacqui da Martino e il mio titolo è Conte e, pur essendo a conoscenza della irrilevanza che attribuite ai titoli nobiliari oggidì, io ci tengo al mio, perché me lo guadagnai.

Nacqui a Lucca nello Anno del Signore 1569 ed ebbi una vita ricca di successi e privilegi, ma anche di oneri e gravose responsabilità.

Fui ambasciatore per la Repubblica di Lucca presso la corte dei Doria, a Genova; poi alla corte del duca di Savoia e alla corte del duca di Parma; presso il Granduca di Toscana e a Napoli.
Fui ambasciatore ordinario a Madrid presso il re cattolico, poi a Roma presso la Santa Sede. Ebbi l’onore di conoscere due papi durante il mio servizio.

Ne ho viste di magnificenze durante i miei viaggi, alle quali non potreste credere; ma anc’ora, a distanza di 400 anni, è la mia città a farmi spalancare di meraviglia gli occhi.

Lo lascito mio, visibile anche oggidì e meravigliosamente preservato dai miei eredi, che tutt’ora lo abitano, è la villa che feci edificare nel 1615 come residenza di campagna per ivi riposar le membra tra un viaggio e un incarico politico. Villa Bernardini è sita nella località appellata Vicopelago e, devo immodestamente riconoscere, è un gran bel lascito a li posteri che hanno la fortuna di ammirarla.

Col loro permesso, sarò cicerone e guida delle loro signorie per trasmetter loro conoscenza e, se ne sarò capace, lo stesso entusiasmo che io provo dinanzi a cotanta imperitura bellezza.
Mi seguano alla scoperta della città che nel loro cuore, a meno che non sia di pietra, rimarrà per sempre.

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